Pubblicato da Vogue Italia
30 aprile 2019
Scritto di Simone Tempia

 

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Marco Glaviano Cindy Crawford (St Barth), 1984

Una mostra monografica a New York celebra il mondo della moda al suo acme attraverso le opere del suo più iconico narratore

 

Tradizione, dal latino tradere: consegnare, trasmettere. Una parola che, usurata da una logaritmicamente crescente retorica proto-reazionaria, ha perduto e sta perdendo di giorno in giorno il suo significato più profondo e, con esso, la sua bellezza e importanza. La tradizione non è infatti un concetto platonico, fissato nell'iperuranio degli doveri morali ed etici, ma un gesto preciso, chiaro, da cui far discendere (dal diritto romano a oggi) contatti e contratti. La tradizione è infatti consegna, è il gesto generoso di chi porta con sé per dare ad altri.

Marco Glaviano Ashley Richardson (St Barth), 1984

In questo senso altissimo del termine, la figura di Marco Glaviano è legata in maniera indissolubile a quella della tradizione della moda. La sua arte fotografica, infatti, ora come allora, ci sa consegnare l'essenza di un preciso momento storico e di un preciso ambiente: la moda negli anni 80.

Marco Glaviano Claudia Schiffer (St Barth), 1990

Si faccia attenzione però perché qui è bandita qualunque nostalgia. E guai a parlare di repechage: l'opera di Glaviano non è confinata nell'imperfetto delle azioni che furono e che non sono più. Perché la fotografia di Glaviano è presente hic et nunc.

Marco Glaviano Cindy Face (Il volto di Cindy Crawford), 1991

Innegabile il suo ruolo nella consacrazione (e creazione) del culto delle supermodel. Vera la sua presenza imprescindibile sulle pagine di riviste come Vogue e Harper's negli anni in cui hanno raggiunto l'acme della loro influenza e splendore. Decisivo il suo contributo nel consegnare al mondo i talenti di Cindy Crawford, Claudia Schiffer ed Eva Herzigova. Imprescindibile, infine, il suo ruolo di traghettatore della fotografia nell'era digitale.

Marco Glaviano Stephanie Seymour (Paris), 1985

Innegabile, vero, decisivo e imprescindibile come la sua attualità artistica in grado di riproporre quel vibrante stato di disequilibrato fervore che si ritrova ancora oggi nei colori, nelle pose, nei set e nelle luci delle sue opere più recenti.

Marco Glaviano Stephanie Seymour (St Barth), 1985

Una capacità di essere più che esistere che dal primo maggio verrà celebrata a New York con la mostra Marco Glaviano | The '80s alla prestigiosa Space Gallery St Barth. Una grandissima monografica che racconta il rapporto tra Glaviano e la città che per 40 anni ha chiamato casa che ci racconta l'âge d'or della moda ma che al contempo ci riconsegna gli strumenti analitici per decodificare il grande tableau vivant che è la moda oggi con le sue contraddizioni ribollenti, i suoi imperativi ineluttabili, il suo imperscrutabile e fascinoso ondivago vagare.

MARCO GLAVIANO | THE '80s

1 Maggio - 15 Giugno 2019

Space Gallery St Barth, New York

Marco Glaviano Cindy Crawford (St Barth), 1984

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